Alla fine della seconda guerra mondiale, il pittore decide di non partecipare più a mostre o eventi pubblici per potersi concentrare, senza inutili tensioni, sul farsi della pittura giorno dopo giorno. Il suo linguaggio diventa fortemente evocativo e intraprende un complesso dialogo tra astrazione e figurazione, ponendosi nell’area dell’”informale allargato” secondo la definizione di Antonio Del Guercio.